Note

(1) cfr. Quadrio Curzio A. e Pellizzari F. (1981)

(2) si veda a proposito Kolm S.C. (1988) e AA.VV. (1988) rivista "Quarantacinque"

(3) cfr. Kolm S.C. (1988) pag. 247

(4) si pensi, ad esempio, al fatto che lo sviluppo economico, come sottolinea il Kolm, trova la sua spiegazione non solo in cause strettamente economiche, ma anche in gran parte in certi fattori piu' propriamente "culturali".

(5) cfr. Kolm S.C. (1988) pag. 254

(6) cfr. Molesti R. (1988) pag. 57

(7) cfr. Kolm S.C. (1988) pag. 258

(8) cfr. Meadows D. e altri (1972)

(9) Il Club di Roma e' un'organizzazione internazionale privata costituitesi nel 1968, che riunisce personalita' del mondo scientifico, economico e industriale, individualmente preoccupati della crescente minaccia implicita nei molti ed interdipendenti problemi che si prospettano per il genere umano.

(10) cfr. Forrester J. (1971)

(11) cfr. Bresso M. (1982)

(12) cfr. Fortis M. (1981)

(13) cfr. Fortis M. (1981)

(14) Mahbub ul Haq, direttore del "Policy planning and Program Review Department" presso la Banca Mondiale, diresse un gruppo di studio che analizzo' il rapporto del M.I.T..

(15) Poiche' non mi sembra corretto correggere testi citati da riviste, credo comunque necessaria una precisazione. Il termine "polluzione" usato in questa traduzione italiana del brano di Mahbub ul Haq mi sembra una cattiva trasposizione del termine inglese "pollution". In italiano sarebbe stato piu' appropriato usare il termine "inquinamento".

(16) cfr. Mahbub ul Haq (1973)

(17) cfr. Gerelli E. (1974)

(18) cfr. Fortis M. (1981)

(19) cfr. Mahbub ul Haq (1973)

(20) vedi a proposito le affermazioni a pag. 34 del cit. Gerelli E. (1974) e a pag. 24 del cit Mahbub ul Haq (1973)

(21) cfr. Mahbub ul Haq (1973)

(22) vedi a proposito il ruolo dei prezzi nella teoria neoclassica delle risorse esauribili, nel capitolo II.

(23) cfr. Mahbub ul Haq (1973)

(24) cfr. Bresso M. (1982)

(25) cfr. Gerelli E. (1974)

(26) cfr. Gerelli E. (1974), pag 33, sua traduzione da M. Jahod, Postcript on Social Change, in "Futures", 1973, pag. 230

(27) cfr. Barbiroli G., Savio G., Ballini V. (1982), pag. 24, e Pellizzari F. (1985), pag. 89-90

(28) cfr. Cottrel A.H. (1978), pag. 43 ediz. italiana

(29) cfr. Pellizzari F. (1985), pag. 90

(30) cfr. Bilardo U., Mureddu G., Piga P. (1984), pag. 29

(31) cfr. Nordhaus W.D. (maggio 1974)

(32) Questo studio teorico e' in "Geological Survey, Prof. Paper, n. 820, Washington,1973". L'ipotesi di considerare una profondita' di 1000 metri e' da considerarsi minimale se, come affermato in Bilardo U., Mureddu G., Piga P. (1984) pag. 27, per la produzione mineraria delle materie prime di origine e formazione inorganica, le profondita' tecnicamente raggiungibili, oggi e nel futuro prevedibile, variano da 1000 a 4000 metri.

(33) cfr. Bilardo U., Mureddu G., Piga P. (1984), pag. 29

(34) cfr. Pellizzari F. (1985), pag. 91

(35) cfr. Barnett H.J., Morse C. (1963)

(36) cfr. Nordhaus W.D. (maggio 1974)

(37) il lavoro di questi autori e' citato in Pellizzari F. (1985)

(38) cfr. Pellizzari F. (1985), pag. 92-94. Rispetto al costo di sfruttamento si sottolinea come sia necessaria la scelta di un opportuno deflatore per stabilire il reale andamento dei costi, come talvolta non sia possibile calcolarlo accuratamente ed, infine, come non sempre tale costo dipenda dalla quantita' di risorsa disponibile ( e quindi esso potrebbe essere molto basso anche quando la risorsa fosse pressoche' esaurita). Il prezzo, pur essendo facile da rilevare, tuttavia non e' sempre un indice significativo, poiche' influenzato da condizioni monopolistiche, da regolamentazioni governative e da situazioni speculative. Inoltre anch'esso richiede la scelta di un deflatore, poiche' cio' che importa non e' il prezzo assoluto della risorsa, ma il suo prezzo in relazione agli altri ed e' difficile stabilire l'appropriato numerario.

(39) cfr. Barbiroli G., Savio G., Ballini V. (1982), pag. 53

(40) cfr. Cottrel A.H. (1978), pag. 53 ediz. italiana

(41) cfr. Cottrel A.H. (1978), pag. 51 ediz. italiana. L'autore specifica anche quali sarebbero tali sostanze: "Lo stagno rimane l'ideale per i sostegni degli scorrimenti; il cromo per le resistenze anticorrosione, l'argento per le gelatine fotografiche, il tungsteno per gli attrezzi da taglio che devono sopportare velocita' molto elevate; i metalli al platino per i catalizzatori; il mercurio per gli amalgami; il piombo tetraetile per il petrolio antidetonante, potassio e fosfato per l'agricoltura; la fluorite per la fabbricazione dell'acciaio."

(42) cfr. Cottrel A.H. (1978), pag. 46-55 ediz. italiana.

(43) Il terawatt-anno e` l'unita` standard di energia adottata negli studi IIASA ed e` 1012, ossia un bilione di watt forniti o consumati in un anno.

(44) cfr. Brundtland e altri (1988), pag. 216-217

(45) L'IIASA e' l'International Institute for Applied System Analysis. I risultati di alcuni suoi studi sono illustrati piu' dettagliatamente in Sassin W. (1980).

(46) Questi due scenari sono confrontati in AA.VV. (1987) rivista "Rassegna Petrolifera" e in Brundtland e altri (1988). Le fonti sono, per lo scenario a consumi elevati: Energy Systems Group dell'International Institute for Applied System Analysis, "Energy in a Finite World: A Global Systems Analysis", Ballinger, Cambridge (Mass.) 1981; per lo scenario a bassi consumi: J.Goldenberg et al., "Una strategia energetica globale orientata sull'uso finale" in Annual Review of Energy, vol. 10, 1985.

(47) cfr. AA.VV. (1987) rivista "Rassegna Petrolifera", pag. 703

(48) si veda ad esempio il rapporto gia' citato in AA.VV. (1987) rivista "Rassegna Petrolifera", pag. 703-705 oppure Brown L.R. e altri (1988), pag. 36

(49) cfr. Brundtland e altri (1988), pag. 221

(50) cfr. Sassin W. (1980)

(51) cfr. Sassin W. (1980), pag. 72

(52) cfr. AA.VV. (1987) rivista "Rassegna Petrolifera", pag. 707

(53) cfr. Baffi P. (1987), pag. 18, dove sta relazionando sulle opinioni espresse dal prof. Mattioli e dal prof. Scalia.

(54) cfr. Mattioli G., Scalia M. (1987), pag. 22

(55) cfr. Barbiroli G., Savio G., Ballini V. (1982)

(56) da scheda "Pro e contro i reattori veloci", in Energia e Materie Prime n. 56

(57) cfr. Arosio E. (1989)

(58) cfr. Conti L. (1981/a)

(59) Laura Conti, in un suo interessante articolo che si ricollega alle riflessioni del brano citato [cfr. Conti L. (1981/b)], evidenzia il fatto che tutto l'evoluzionismo biologico teorizzato da Darwin si regge sull'ipotesi malthusiana, in quanto e' proprio la spinta demografica quella che fa comparire sulla scena del mondo una folla incalzante di viventi, facendo nascere cosi' le condizioni per la selezione che conferisce ai viventi la capacita' di occupare sempre nuove nicchie ecologiche. Marx, che fu' un entusiasta assertore dell'evoluzionismo, continua la Conti, non capi' che la molla dell'evoluzione, la molla che continuamente la tiene in moto, e' l'eccesso della natalita' rispetto alle risorse, eccesso di natalita' che provoca un diluvio di mortalita', ma mortalita' selettiva. La Conti ipotizza che fosse troppo traumatico per un uomo come Marx, pervaso da un senso della vita travolgente e impetuoso, accettare una visione del mondo in cui si assegna alla morte un ruolo cosi' importante, non di fine della vita bensi' di agente che plasma la vita, che l'arricchisce e la rende piu' varia. In definitiva Laura Conti, tra le righe, sembra volerci dire: se dovessimo accettare che la fame e la morte, la "legge della giungla", quella della prevaricazione del piu' forte sul piu' debole sono la molla del progresso umano, che ne sarebbe delle idee "progressiste" di chi vuole un mondo nel quale siano rispettati i diritti dei piu' deboli e dove sia realizzata una maggiore uguaglianza sociale ? E' interessante notare come Laura Conti pur accettando, come studiosa di problemi ecologici, certe intuizioni di Malthus, per la sua posizione politica di sinistra non puo' essere certamente una sostenitrice delle idee piu' reazionarie di questo economista classico. In quest'ottica sembra sia quindi possibile recuperare alcune teorie di Malthus senza essere per questo "etichettati" come "neo-malthusiani".

(60) cfr. Conti L. (1981/a), pag. 16-17. In questo brano della Laura Conti puo' apparire abbastanza discutibile l'affermazione che 73 kg di carne all'anno costituiscano un'alimentazione ottima, in quanto essa appare invece piuttosto eccessiva. I pareri dei dietologi sono comunque i piu' diversi. Citiamo soltanto quello a pag. 530 di Barbiroli G., Savio G., Ballini V. (1982), dove si afferma che, se all'intero fabbisogno di proteine animali si volesse far fronte esclusivamente mediante l'assunzione di carni, il consumo medio pro-capite annuo potrebbe collocarsi fra i 35-40 kg. Dal momento che pero' si consuma anche latte, uova, formaggi e pesce anche questa potrebbe essere ritenuta una quantita' eccessiva.

(61) cfr. Brundtland e altri (1988), pag. 187

(62) cfr. Lappe' F. M., Collins J. (1982), pag. 13 ediz. E.M.I. In Scrimshaw N.S., Taylor L. (1980) si riporta che dopo la meta' degli anni sessanta sono state compiute un certo numero di stime della quantita' di terra arabile disponibile in tutto il mondo. Roger Revelle, della Harvad University, ha calcolato nel 1974 che l'area mondiale totale disponibile per usi agricoli (contando piu' di una volta le aree in cui si ottiene piu' di un raccolto ogni anno) e' di circa 4,4 miliardi di ettari. Oggi viene coltivata ogni anno meno della meta' di quest'area, cosicche' sussiste la possibilita' di una forte espansione agricola, purche' siano disponibili capitali sufficienti per la bonifica dei terreni e per l'irrigazione. Questo dato e' osservabile anche in Gabor D., Colombo U. (1976), pag. 174-176, dove pero' si evidenzia come questa disponibilita' di terre coltivabili non ancora sfruttate sia variamente distribuita. I dati mostrano, per esempio, che in Asia meridionale, in Cina e nel medio Oriente quasi tutta la terra coltivabile e' ormai sfruttata, mentre in Europa e America Settentrionale rispettivamente l'86% e l'80%. La maggior disponibilita' di terra coltivabile vergine e' invece in Africa centrale e in sud-America, dove e' coltivato solo il 17% e il 16%.

(63) cfr. Lappe' F. M., Collins J. (1982), pag. 14 ediz. E.M.I.

(64) cfr. Lappe' F. M., Collins J. (1982), pag. 43 ediz. E.M.I.

(65) cfr. Brundtland e altri (1988), pag. 158

(66) cfr. Conti L. (1981/a), pag. 18

(67) cfr. Conti L. (1981/a), pag. 12

(68) cfr. Conti L. (1981/a), pag. 24

(69) cfr. Conti L. (1988), pag. 151-152

(70) cfr. Brundtland e altri (1988), pag. 165

(71) cfr. Malagoli M. (1987), pag. 5

(72) A tale proposito nel 1973 e' stato pubblicato nella rivista Scienze un articolo in cui venivano confrontate le esigenze energetiche per la produzione di mais negli Stati Uniti dal 1945 al 1970. Da questo lavoro emergeva il fatto che a fronte di un aumento di produzione di mais per acro del 240% tra il 1945 e il 1970, fa riscontro, nello stesso periodo, un incremento di energia richiesta per la produzione pari al 315%. Utilizzando il metodo dell'analisi input-output, gli autori misero inoltre in evidenza come nel 1945 per kcal introdotta nel processo produttivo si ottenessero 3,7 kcal di prodotto, mentre nel 1970 ne risultassero solo 2,8 kcal. Cfr. Malagoli M. (1988), pag.4.

(73) cfr. Brundtland e altri (1988), pag. 164

(74) cfr. De Carlini L. (1985), pag. 29-32

(75) Si noti come il problema della distruzione delle foreste e' e sara' sempre piu' collegato a quello energetico. Sassin W. (1980), pag. 75, sottolinea come i paesi del terzo mondo, data la loro difficile situazione, tenderanno sempre piu' allo sfruttamento di energie rinnovabili forniti dalla "biomassa", in particolare legna da ardere.

(76) Due ecologi americani, James Nation e Daniel Komer, hanno scritto un articolo intitolato: "Le foreste pluviali e la societa' degli hamburger", dove denunciano la progressiva distruzione delle foreste tropicali in America Latina. "Dopo uno o due raccolti di mais, riso e manioca, il terreno fragilissimo, prima coperto dalla foresta pluviale non e' piu' in grado di dare colture e viene trasformato in terra da pascolo che produrra' "hamburger per gli USA" per circa 10 anni per ridursi poi a deserto".

Cfr. Tiezzi E. (1984), pag. 153-154.

(77) cfr. Brown L.R. e altri (1988), pag. 11

(78) cfr. Lappe' F. M., Collins J. (1982), pag. 27 ediz. E.M.I.

(79) cfr. Conti L. (1981/a), pag. 20-22

(80) oltre a Conti L. (1981/a), si vedano Brown L.R. (1975), pag. 155-173 e Acanfora M.M. e altri (1983), pag. 316

(81) si veda nota 5 del Capitolo I

(82) Se si arrivasse quindi, per assurdo, ad accorgersi di essere in una situazione di estrema pericolosita' ambientale e di disporre di poco tempo per porvi rimedio, e' facile immaginare uno scenario nel quale si richiedano sacrifici economici notevoli in quella che potrebbe anche essere un'inutile corsa contro il tempo.

(83) tutti i dati e le notizie seguenti sulla fotosintesi, il ciclo del carbonio, la formazione dell'ossigeno nell'atmosfera, il riscaldamento della terra e il problema dell'ozono sono tratti dai seguenti testi: Conti L. (1988), pag. 31-64; Conti L. (1977), pag. 48-61; Corso L. (1988), pag. 65-75; Tiezzi E. (1984), pag. 139-142; Fazio F. (1988), pag. 8-14.

(84) cfr. Brown L.R. e altri (1988), pag. 4

(85) cfr. Brown L.R. e altri (1988), pag. 21-245

(86) cfr. Fazio F. (1988), pag. 13-14

(87) cfr. Brundtland e altri (1988), pag. 223

(88) si veda Conti L. (1989); Conti L. (1988), pag. 187-190; Tiezzi E. (1984), pag. 145

(89) cfr. Conti L. (1989), pag. 10

(90) cfr. Nebbia G. (1979). pag. 80-81

(91) pH significa potenziale Idrogeno. La scala del pH ha un andamento logaritmico, cio' significa che a ogni punto corrisponde un aumento, o una diminuzione, di dieci volte del valore di acidita'.

(92) cfr. Brundtland e altri (1988), pag. 228

(93) cfr. Brundtland e altri (1988), pag. 229

(94) cfr. Tiezzi E. (1984), pag. 158

(95) Questi combustibili possono essere naturalmente "puliti" oppure resi tali tramite desolforizzazione all'origine.

(96) cfr. Brundtland e altri (1988), pag. 229

(97) Ci si riferisce in queste affermazioni ad un dibattito abbastanza acceso, perlomeno nei paesi democratici. Nel nostro paese possiamo citare tra i primi il presidente dell'ENEA Colombo e tra i secondi il prof. Mattioli.

(98) cfr. Brundtland e altri (1988), pag. 233

(99) cfr. Brundtland e altri (1988), pag. 236

(100) su questi argomenti: cfr. Conti L. (1988), pag. 164-184; cfr. Tiezzi E. (1984), pag. 119-136; cfr. Barbiroli G., Savio G., Ballini V. (1982), pag. 257-260; Sala P. (1980), pag. 20-23.

(101) cfr. Conti L. (1988), pag. 181-182

(102) cfr. Tiezzi E. (1984), pag. 119-122

(103) cfr. Corso L. (1988), pag. 50-51

(104) cfr. Conti L. (1977), pag. 33

(105) cfr. Brown L.R. e altri (1988), pag. 160

(106) cfr. Brown L.R. e altri (1988), pag. 164

(107) cfr. Conti L. (1977), pag. 26

(108) cfr. Bozzini G. (1979), pag. 14-15

(109) cfr. Nebbia G. (1985), pag. 5

(110) cfr. Conti L. (1977), pag. 108

(111) cfr. Brown L.R. (1975), pag. 171-172

(112) cfr. Shumacher E.F. (1973), pag. 11 trad. ital.

(113) cfr. Brundtland e altri (1988), pag. 28

(114) le idee di Beckerman sono illustrate in Bresso M. (1982), pag. 151-152

(115) cfr. Brundtland e altri (1988), pag. 71

(116) per tutti i dati e gli esempi seguenti sull'efficienza energetica e sulle energie rinnovabili cfr. Brundtland e altri (1988), pag. 246-253; cfr. Brown L.R. e altri (1988), pag. 57-84; cfr. AA.VV. (1987) rivista "Rassegna Petrolifera" pag. 734-740.

(117) cfr. AA.VV. (1987) rivista "Rassegna Petrolifera" pag. 734

(118) cfr. Brown L.R. e altri (1988), pag. 66

(119) cfr. Brown L.R. e altri (1988), pag. 69

(120) cfr. Ponti M. (1988)

(121) cfr. Moriani G. (1987)

(122) si vedano ad esempio Magrino F. (1988) e Lanzavecchia G. (1983)

(123) cfr. Brundtland e altri (1988), pag. 270

(124) cfr. Magrino F. (1988), pag. 49

(125) cfr Brundtland e altri (1988), pag. 240

(126) cfr. Brown L.R. e altri (1988), pag. 119

(127) cfr. Brown L.R. e altri (1988), pag. 93

(128) cfr. Brown L.R. e altri (1988), pag. 95-96

(129) cfr. Tiezzi E. (1984), pag. 173

(130) cfr. Tiezzi E. (1984), pag. 176

(131) cfr. Brown L.R. e altri (1988), pag. 87

(132) cfr. Brown L.R. e altri (1988), pag. 89

(133) Sul solare, eolico e geotermico si e' consultato Silvestrini G. (1988); Brown L.R. e altri (1988), pag. 98-110.

(134) cfr. Silvestrini G. (1988), pag. 46

(135) cfr. AA.VV. (1987) rivista "Rassegna Petrolifera", pag. 713

(136) cfr. Brundtland e altri (1988), pag. 262

(137) cfr. Commoner B. (1988)

(138) cfr. Brown L.R. e altri (1988), pag. 177

(139) cfr. Brown L.R. e altri (1988), pag. 179

(140) cfr. Brown L.R. e altri (1988), pag. 169

(141) per i dati seguenti sulla lotta biologica cfr. Celli G. intervista a (1985)

(142) cfr. Brown L.R. e altri (1988), pag. 169

(143) cfr. Meneghello L., Piva F. (1988)

(144) cfr. AA.VV. (1988/b), pag. 10

(145) cfr. AA.VV. (1988/b), pag. 24-25

(146) cfr. Malagoli M. (1987), pag. 4-5

(147) cfr. Brown L.R. e altri (1988), pag. 174

(148) su questi argomenti cfr. Castagnola A. (1988); Da Re M., Sbrizzi N. (1988); Magrino F. a cura di (1988), pag. 83-97; Terragni F. (1987); Mantegazzini C. (1986).

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